Percorso Mamma

Il massaggio prenatale non differisce, sostanzialmente, dal massaggio tradizionale, se non fosse per la posizione della donna che dovrà essere supina o su un fianco per non influenzare negativamente la posizione del feto nell’utero e per una serie di accortezze mirate a tutelare la salute sia della madre che del bambino. Ciononostante, nel periodo di gravidanza non tutte le tecniche di massaggio sono adatte e per questo motivo vengono utilizzate manovre moderate e mai troppo invasive.

Il Percorso Mamma si sovrappone al periodo di gravidanza suddividendolo temporalmente in 3 fasi.

Prima parte – Nel primo trimestre si effettua un massaggio defaticante per aiutare il corpo ad adattarsi meglio al grande cambiamento in corso: il massaggio in questo trimestre è particolarmente mirato per ridurre la sensazione di stanchezza cronica e cercare di rigenerare le energie che il feto assorbe costantemente. In questa fase molto delicata il massaggio è soggettivo, ed alcuni medici sconsigliano la pratica del massaggio durante il primo trimestre di gravidanza a causa dei forti cambiamenti fisici ed ormonali che la donna sta subendo. Seconda parte – Nel secondo trimestre di gravidanza si fanno massaggi più mirati ad alleggerire gambe e schiena, ormai sovraccaricati da mesi a danno del sistema linfatico che in molti casi crea un aumento di gonfiore e ritenzione idrica. Vengono eseguite manualità di linfodrenaggio e di scollamento nei tessuti della schiena. Si evita il massaggio alla zona lombo-sacrale che in questo periodo potrebbe stimolare (se pur delicatamente) il parto. Si lavora invece in riflessologia plantare stimolando la zona delle gambe e non la zona lombo-sacrale. Terza parte – In questa fase, ovvero dai 6 ai 9 mesi, i massaggi sono sempre più preparatori al parto, realizzando manovre che inducono ad un grande rilassamento del perineo, di tutti i muscoli del pavimento pelvico e dei tessuti vaginali. I massaggi di questa fase della gravidanza aumentano l’elasticità dei tessuti riducendo la resistenza alla dilatazione del collo dell’utero e del canale vaginale, aiutando quindi a ridurre i dolori derivanti dalla spontaneità del parto.

La seconda e la terza parte del percorso saranno realizzabili soltanto con certificato medico, ma con frequenza e durata dei trattamenti da valutare per ogni seduta compatibilmente allo stato di salute generale della futura mamma.

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